NONNA VALE, abbandonata all'inferno nel giorno di San Valentino. Dodici anni fa.
>> domenica 22 marzo 2015
LATINA
L'abbiamo chiamata Nonna Vale per l'età (ha 13 anni), ma il suo nome è Valentina: è stata portata in canile esattamente il giorno di San Valentino di dodici anni fa. Il giorno in cui in tutto il mondo si celebra l'amore, i suoi padroni l'hanno portata ancora piccola in un inferno, e l'hanno lasciata lì. Chissà se da allora avranno festeggiato ancora ogni anno San Valentino, come se la loro Valentina non fosse mai esistita, come se non l'avessero abbandonata, nel giorno dell'amore.
Qui in canile la piccola Vale è stata messa in un box di cemento di 3 metri per 4, con dentro altri due cani. All'inizio, quando è arrivata, ci dicono che ha avuto un periodo di depressione, di grande sofferenza. Perché Valentina conosceva la casa e l'amore e non accettava quella prigionia disumana e quella solitudine. E poi si è rassegnata. Per dodici anni non è mai uscita da quel piccolo box di cemento, mai, neanche una volta. Come in un racconto dell'orrore.
In quel canile nessuno andava. I volontari sono entrati due anni fa. Due mesi fa l'abbiamo tolta per la prima volta, ormai anziana, e messa nel piccolo sgambatoio che recentemente il canile ha costruito. E anche se era la prima volta in tutta la sua vita che si trovava fuori, e i suoi occhi erano increduli, felici, lei veniva sempre vicino a noi. Si vede che Valentina ha avuto una famiglia, perché scodinzola, ti fa le feste, ti segue proprio passo passo, ha tutte quelle attenzioni verso le persone di un cane che ha già avuto una casa. E poi, quando siamo usciti dallo sgambatoio e l'abbiamo lasciata lì, lei ha emesso un piccolo lamento, per chiamarci, come per dirci:“Dove andate, mi lasciate sola?” Come se parlasse. Questo è il cane che è stato abbandonato nella solitudine e prigionia più totale nel giorno di San Valentino. Finalmente un essere umano l'ha fatta uscire per una volta dalla sua cella. E forse adesso Nonna Vale nel suo box aspetta, aspetta che ritorniamo a riprenderla, per liberarla.
Già sterilizzata, è diventata un po' sorda e non vede benissimo. È sana, Nonna Vale; chi la adotterà non deve curarla, ma sono amarla e coccolarla, per il tempo che le resterà. Farla dormire in una cuccia morbida, all'asciutto e non nei box, sul cemento gelido e bagnato. E darle buone pappe, che da dodici anni non mangia. E regalarle ancora l'immensa gioia che ha provato quando si è trovata in un recinto e ha potuto posare le sue zampe sulla terra. In una casa, quel poco che potrà vivere felice, anni, mesi o giorni riscatteranno la sua vita. Anche un solo giorno di felicità, per lei sarà tutto. Ma non lasciamo che muoia qui. Portiamola via, all'inizio della primavera, quando tutto rifiorisce e anche questa vecchietta dimenticata, potrà rinascere.
Accettiamo anche uno stallo. Porteremo Nonna Vale dappertutto con una staffetta. Per informazioni e adozione: Tina 345.4931295 - savedog@hotmail.it oppure roberta.pe@tiscali.it.
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