ROMA
Pico è stato adottato nel mese di dicembre.
11 ottobre 2013: Pico sta morendo. Questo non è il suo appello, è il suo grido di dolore. È una storia lunga, un appello troppo prolisso? Leggetelo fino in fondo e solo così potrete capire la tragedia di questo cane, si merita almeno questo... Pico spera ancora di non morire da solo.
Era il lontano 2004, una mattina come tante. Ti hanno trovato davanti al cancello del canile dentro una scatola di cartone, insieme alla tua sorellina; strappati prematuramente alla vostra mamma, avevate ancora gli occhietti chiusi. Una volontaria vi ha preso con sé, vi ha allattati e cresciuti. La tua sorellina, più carina e affettuosa, è stata subito adottata. Per te nessuna adozione, e quando sei stato svezzato finisci in canile... Fin da subito mostri un carattere ribelle, non accettavi collari né costrizioni; sei uno spirito libero, testardo e indipendente. La vita in canile allora era molto dura e all'età di sei mesi vieni aggredito da un altro cane, ti ferisce a un orecchio che resterà piegato per sempre. A sette mesi il miracolo, arriva l'adozione... La tua nuova mamma abitava da sola e vi facevate compagnia a vicenda. Ti chiamava scherzosamente Serpico, abbreviato Pico, che poi è rimasto il tuo nome. Eri libero di correre, di essere te stesso, di fare ciò che desideravi. Ma come la vita a volte all'improvviso ci dona tanta felicità, altrettanto in fretta è in grado di togliercela... La tua mamma era anziana e quando tu avevi circa un anno, lei subisce un infarto... Viene portata via dalla sua famiglia, in una casa in cui non ti è possibile seguirla, così finisci di nuovo in gabbia... Conosco lo sguardo di un cane dopo il rientro da un'adozione, posso solo immaginare la tua disperazione, il dolore che hai potuto provare vedendoti di nuovo rinchiuso in quel maledetto box, che è diventato la tua prigione a vita. Nessuno ti comprende; altri due tentativi di adozione falliti a causa del tuo carattere difficile, poi più nulla...
Con il tempo hai iniziato a invecchiare, il freddo e l'umidità dei lunghi inverni passati in canile ti hanno consumato le ossa, il tuo carattere è cambiato e sei diventato più mansueto. Come ogni vecchietto, ormai non hai più la grinta del cane giovane che vuole imporsi, ormai non ne hai più bisogno... E una mattina di aprile la tragedia... Ti troviamo così, dopo un ictus, con la testa piegata, barcollante, nemmeno ci riconoscevi... La disperazione, le lacrime non servono a nulla, sappiamo che è soltanto questione di tempo, sappiamo che ci stai lasciando... Poi i danni neurologici iniziano a rientrare, la testa più dritta, un barlume di speranza, magari potrai vivere più del previsto, magari nel frattempo avverrà il miracolo dell'adozione...
Ma non c'è nessun miracolo per te Pico... All'improvviso hai iniziato a respirare con fatica, a dimagrire e abbiamo scoperto che anche il tuo cuore ti sta abbandonando. Ora hai la cardiomiopatia dilatativa, una malattia che porta alla morte in tempi brevi, anche se trattata. Ma tu resti sempre un guerriero, ogni mattina quando arriviamo in canile, ti alzi dalla tua branda e aspetti davanti alla porta del box qualcuno che venga ad aprirti, dopo cinque minuti di uscita nel recinto non ce la fai più per l'affanno, ci guardi come se ci stessi chiedendo "perchè proprio a me?" Allora rientriamo insieme, ti metti in branda per riposarti, ma non vuoi restare solo, mi metti la testa sulle gambe, mi spingi la mano con il muso per cercare carezze e conforto, sento che hai paura... Vorrei fare di più ma io non posso aiutarti, non posso salvarti dalla tua malattia; l'unico modo che ho per farti uscire da questa galera è quello di dare voce alla tua storia, alla tua tragedia e alla tua fine che si sta avvicinando inesorabile... Sei nato in gabbia, cresciuto in gabbia e morirai in gabbia, prigioniero senza colpa...
Pico è un incrocio lupo cecoslovacco di taglia grande, ha 9 anni. È chippato, vaccinato e sterilizzato, negativo alla leishmania... servono a qualcosa queste informazioni ora che sta morendo? Non lo so... Indossa la pettorina fissa per poter essere portato fuori perché non ama essere maneggiato; quando viene visitato dobbiamo mettergli la museruola, ma in generale è un cane molto affettuoso e non aggressivo. Da giovane tendeva a sopraffare gli altri cani perciò è stato messo in box da solo, e ora che è malato continua a stare solo per ragioni di sicurezza, poiché gli altri cani potrebbero aggredirlo nello stato in cui si trova. Non vogliamo trovare il suo freddo cadavere nel box, vi preghiamo TUTTI di condividere il suo appello. Noi speriamo ancora che Pico possa morire in una casa, circondato dall'affetto di una famiglia che gli tenga la zampa nel momento in cui i suoi occhi si chiuderanno per sempre... Si trova al canile di Velletri, ma lo portiamo in tutto il Centro e Nord previa visita di preaffido. Per informazioni: www.veliternatuteladelcane.it.
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