LECCE
Risulta adottato!!!
Gimmy è entrato nel 2004 nel canile di Noha: ancora cucciolo, è stato messo, da solo, nel box di cemento di due metri per tre che vedete in foto, umido e scrostato. Qui Gimmy, 15 kg, vive da 9 anni, sempre da solo; non ha mai avuto nessuno nel box con lui a tenergli compagnia, a confortarlo, di cui sentire l’odore per scacciare l’angoscia che attanaglia il cuore. Dalla persona che ogni tanto andava da questi cani e che poi è stata licenziata, sappiamo che è un cane timido ma buonissimo, uno dei cani più buoni di tutto il canile. Lei, ogni tanto, li faceva uscire in uno sgambatoio di cemento. Gimmy ha visto l’erba e i prati da cucciolo e poi non li ha mai più rivisti. Da anni, con il licenziamento di questa persona, non esce più nemmeno da questo box. Le volontarie non hanno più accesso a quest’area del canile, non lo vedono più.
Sappiamo che si lasciava accarezzare e rispondeva alla voce. Lui, che vive completamente solo in un box di cemento piccolo, senza mai uscire. Forse la cosa più terribile è questa, che vive lì completamente solo. 24 ore al giorno da solo, senza niente da guardare, perché il box è chiuso su tre lati e davanti, nell’unico lato in cui può vedere, vede solo un altro muro e un’altra fila di box. Vive lì dentro senza nessuno a tenergli compagnia, in due metri per tre. Per giorni, per mesi, per 9 anni. A Strasburgo si definirebbe questa detenzione inumana, una privazione sensoriale e una tortura. Ma per loro non c’è nessuna Corte di Strasburgo. Per loro non c’è niente. Solo noi, noi siamo la loro salvezza, la loro voce. Forse queste vite dimenticate non hanno neppure l’angelo custode. Forse solo noi siamo i loro angeli. Gimmy non può continuare a vivere così, in una tortura infinita. È buonissimo, tranquillo e timido, ma solo per il modo inumano in cui è costretto a vivere. Non ha mai socializzato con nessuno, mai in tutta la sua vita, ma dovrebbe socializzare facilmente, solo che finora non ha avuto modo di farlo, perché è stato lasciato sempre solo. Gimmy sarà felicissimo di avere la compagnia di un altro cane, gli sembrerà solo per questo di essere in paradiso.
Non abbiamo più voce, non abbiamo più parole. Questi luoghi di orrore non chiudono, ed esseri viventi con un’anima e un cuore ci vivono dentro. Ci siamo solo noi per loro. Basterà un piccolo giardino per salvare Gimmy. Vi supplichiamo: portiamolo via, in una casa, in un giardino, facciamogli rivedere l’erba, facciamogli sentire la voce dolce di un essere umano, una mano che lo tocchi per fargli capire che esiste ancora. Il calore di un altro cagnolino a cui stringersi e che allarga il cuore, pappe buone e calde che lui in tutta la sua vita non ha mai mangiato. Una passeggiata al giorno, perché possa sentire ancora il profumo dell’erba, perché le sue zampe non si atrofizzino e lui possa respirare. Regaliamogli tutto questo, portiamolo via, come un miracolo.
Si trova a Noha (LE), ma lo faremo salire dappertutto, al Centro e al Nord, con una staffetta.
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